Denominata anche floreale, è la famiglia delle fragranze femminili per eccellenza.
Dalla nota floreale semplice – chiamata soliflore – alla combinazione con altre sfaccettature, il caleidoscopio dei profumi fioriti offre un’infinità di sfumature, dalle più fresche alle più avvolgenti: se si utilizzano fiori opulenti – come il gelsomino, la rosa, l’ylang-ylang, la tuberosa – si avrà un effetto più ricco e intenso; con fiori di carattere più delicato – il neroli, il geranio, la fresia, il mughetto – si otterrà una freschezza più soave.
Oltre alla grande varietà di fiori, offerta dalla natura, in profumeria si utilizzano anche molecole di sintesi e riproduzioni per ricreare il profumo di fiori rari – e molto costosi – o troppo delicati per essere trattati con metodi di estrazione tradizionali. Si ottengono così delle fragranze con un tocco olfattivo più moderno.
Ogni fiore è stato fonte di ispirazione per i creatori e non sarà mai esauriente cercare di citarli tutti: la rosa cara alle creazioni di Parfums de Rosine; la violetta, esaltata da Ludovico Borsari nella Violetta di Parma; Chloe e Giorgio di Beverly Hills lanciano la moda delle note intense di tuberosa; il gelsomino si delinea come il simbolo di Joy di Patou; più fresco e primaverile, il mughetto segna la nascita di Diorissimo di Dior, mentre l’esotico ylang accende la seduzione di Fidji di Guy Laroche.
Il connubio tra fiori e aldeidi è, invece, alla base di grandi classici, eleganti e senza tempo: Chanel N. 5, Arpège di Lanvin, Vent Vert di Balmain, Chanel N. 19.
Infine, quando i fiori intensi e opulenti si legano a note speziate, legnose, gourmand, orientali o cipriate nascono fragranze sensuali e avvolgenti, ad alto carico seduttivo: intramontabili L’air du Temps di Nina Ricci, Amarige di Givenchy, L’Heure Bleue di Guerlain, Ombre Rose di Jean-Charles Brosseau.
Evocazioni: intensità, seduzione, ricchezza (se fiorita ricca); delicatezza, gioia, tenerezza (se fiorita fresca).
Testo di accademiadelprofumo.it
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